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Corso Base di Disegno - Lezione n° 1

Tutto nasce dalle forme geometriche.
impariamo a disegnarle

Premessa

Molti molti anni fa, in gita scolastica formativa, visitando una grande casa editrice che allora editava il famoso fumetto Topolino, ricevetti la prima grande lezione sul disegno e sul “leggere” gli oggetti che sarei andato a ricreare.

Una volta arrivati ci accolsero in una grande sala, con dei fogli bianchi enormi appesi al muro in fondo al salone, e i disegnatori Disney ci deliziarono creando in diretta i vari personaggi.

Ci aspettavamo di vedere questi professionisti disegnare Topolino, Paperino e tutta la combriccola. Enorme fu lo stupore, il mio sopra tutti, quando li vidi disegnare... cerchi.

Enormi cerchi, cerchi dappertutto, sovrapposti, spostati, appesi uno all’altro. E questi cerchi, in poche mosse, diventarono magicamente visi, corpi, orecchie, code, piedi.

Topolino, il più famoso dei personaggi Disney, pur possedendo le proprie regole anatomiche e costruttive, nasce da tre semplici cerchi per la testa, e due cerchi, che formano un “fagiolo”, per il corpo. Notare come il segno grafico deve sempre essere leggero ma deciso

Paperino richiede una costruzione anatomica e morfologica assai più complessa del suo “collega”. Già solo nella testa sono presenti mezzerie, assi, ellissi, per definire gli aspetti morfologici. Anche in questo caso il segno è leggero, ma morbido, come linee curve richiedono

I nipotini di Paperino nascono da soli due cerchi, ma sono estremamente difficili da disegnare perché, appunto, non hanno nessun segno di riferimento. Assi e mezzerie devono essere posizionati correttamente, secondo direttive morfologiche, e accuratamente. Ogni piccolo spostamento o imperfezione falserà le linee espressive del personaggio

In questa impostazione, vediamo come a partire dal solito cerchio la mezzeria e gli assi devono essere tracciati proprio come paralleli e meridiani su un mappamondo. A seconda della curvatura, posizione e inclinazione daranno l’idea di come sarà posizionata la testa e di quale espressione saranno dotati i personaggi

In questo disegno assi e mezzerie sono posizionate all’opposto rispetto al segno precedente, ma seguendo lo stesso identico metodo. La difficoltà nascosta ma ben presente nel disegnare questi personaggi è il rispettare la visione 3D. Il becco deve aprirsi proporzionato e posizionato dove dovrebbe essere realmente, e il cappellino, tramite il disegno della tesa, deve dare l’idea di essere veramente calzato.

Restai basito dalla meraviglia. Subito dopo ebbi un’illuminazione (agli adulti era già nota, ovviamente, ma a noi ragazzi no) che di colpo spostò in avanti di anni l’orizzonte del mio ragionamento artistico e creativo. Mi si rivelò chiaramente la visione netta e cristallina del concetto fondamentale del disegno, e da allora, non appena tornai a casa, il mio modo di raffigurare le cose cambiò.

In conseguenza di ciò mutò radicalmente il mio modo di vedere le cose. Ancora non lo sapevo, ma avevo iniziato a destrutturare ciò che vedevo, andando al cuore delle cose. Avevo capito il primo concetto fondamentale del fare artistico.

Accademia Artistica figure geometriche.jpg

Le forme geometriche semplici e primarie, come triangolo, quadrato e cerchio, possono dare vita, combinate insieme, ad altre forme geometriche semplici.

 

LE FORME FANNO PARTE DEL NOSTRO CORREDO INTELLETTIVO E DEL NOSTRO MODO DI VEDERE E DI RIPRODURRE LA REALTA’ GIA’ DALLA PIU’ TENERA ETA’

Fin da piccoli, dai primi scarabocchi, tendiamo istintivamente a disegnare per forme. L’occhio, per tramite del cervello, non allenato a leggere la realtà e riprodurla, la sintetizza, e ne escono forme.

I bambini, istintivamente, senza sovrastrutture culturali, tendono istintivamente a sintetizzare ciò che vedono in figure geometriche, senza conoscerne l’esistenza…

... e a riprodurre la realtà ricollegando i soggetti alle forme geometriche primarie. È un processo istintivo, che fa capo a ragionamenti atavici e profondi, e che tende a semplificare quanto si sta vedendo...all’insaputa del bambino, ovviamente

La rappresentazione grafica dei bambini è molto più profonda e importante di quanto si possa immaginare. La loro visione è alla base di molte delle interpretazioni storiche e artistiche che nei secoli hanno fatto la storia. Ribadiamo: la loro mente elabora un procedimento cognitivo molto simile al ragionamento da cui scaturiscono i geroglifici egizi...o , ad, esempio, il movimento pittorico cubista (ed altri)

Il primo passo

Il modo più veloce per imparare a disegnare, o meglio a destrutturare e a riprodurre, è capire a quale forma geometrica fa riferimento un soggetto da rappresentare. Il passo successivo prevede l’interazione di più forme, per dare corpo al soggetto da rappresentare. Il passo ancora dopo è quello di tracciare i contorni

I concetti da tenere presenti per usare le forme sono tre:

  1. Il tipo di forma

  2. Se la forma può essere semplice o deve essere complessa

  3. Quanto deve essere grande ogni singola forma. Un cubo può essere enorme, ma sormontato da una sfera piccolissima. E viceversa

Questo significa:

  • Studiare l’immagine

  • Trovare le forme semplici o complesse racchiuse in essa

  • Riprodurre tali forme tenendo conto anche dei valori proporzionali e prospettici

  • Lavorare allo stesso modo scendendo in dettaglio e sui particolari

Molti fanno l’errore, disegnando e riproducendo, di riprodurre subito i minimi dettagli. È UN ERRORE GRAVE. Prima si identificano i volumi, poi le forme semplici, poi le complesse (con il tempo e l’esperienza queste tre fasi si accorpano in una sola) poi i dettagli, poi i toni chiaroscurali, etc, etc

Alcuni esempi di forme geometriche complesse, cioè comprendenti varie forme e visti in tridimensionalità, presente, ad esempio, nel disegno dei gioielli.

Alcuni esempi di forme geometriche complesse, cioè comprendenti varie forme e visti in tridimensionalità, presente, ad esempio, nelle formazioni minerali naturali, come diamanti e quarzi.

Altri esempi di solidi geometrici complessi. In campo artistico è rarissimo dover impostare le forme in questo modo, ma vederle e studiarle serve a sviluppare una visione meno statica e più creativa delle cose, oggetti e persone intorno a noi.

 

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