Anton Raphael Mengs
"HA L’ARTE UNA COSA MOLTO IMPORTANTE, IN CUI SUPERA DI GRAN LUNGA LA NATURA, E QUESTA È LA BELLEZZA."
"Pensieri sulla bellezza e sul gusto nella pittura"
Anton Raphael Mengs, 1762
ANTON RAPHAEL MENGS
Anton Raphael Mengs nacque il 22 (o il 12?) marzo 1728 ad Ustí nad Labem (Aussig, in tedesco), nella Boemia settentrionale, in famiglia luterana, figlio del pittore e miniaturista danese Ismael Mengs, un hofmaler (pittore di corte) operante, appunto, alla corte degli elettori e dei re sassoni-polacchi, e morì in Roma il 29 giugno 1779 (importanti le date, per far notare che è scomparso a 51 anni, dato da mettere in relazione con la sua produzione artistica, e all’impronta che ha lasciato nella Storia dell’Arte).
Mengs era quindi un pittore e ritrattista tedesco, tra i più noti ed importanti del suo periodo, considerato da molti come il maggior esponente del Neoclassicismo in tutta Europa.
“Ritratto di Anton Raphael Mengs (1773)”
Copia di Anton Raphael Mengs
olio su tela
102 x 77 cm
Figlio e fratello di artisti, respirò Arte in famiglia da sempre. Infatti, anche le due sorelle, Therese Concordia Mengs (la maggiore, poi coniugata Maron) e Julia (la minore) erano pittrici.
La sua nascita e quella di Therese in Boemia dipesero da una situazione familiare non cristallina, e seguirono lo stesso iter. La loro madre biologica, infatti, non era la sposa del padre, ma bensì la governante di famiglia, Charlotte Bormann, con la quale Ismael Mengs intrattenne una lunga relazione.
Quando Charlotte rimase incinta, Ismael fece un disperato tentativo di nascondere la nascita della primogenita Therese Concordia. Partì dunque per la città più grande e vicina all’estero, Ústí nad Labem (90 km a monte del fiume Elba) adducendo come motivazione l’idea di andare in vacanza. Poche settimane dopo Ismael Mengs riportò la neonata Therese Concordia a Dresda, allora capitale della Sassonia. Tre anni dopo, ripeté l’esperienza quando fu la volta del giovano Anton Raphael (nome di battesimo voluto dal padre, in omaggio ad Antonio Correggio e a Raffaello Sanzio).
“Therese Concordia Mengs”
Autoritratto a pastello (1745)
Mengs studiò a Dresda con il pittore Johann Eleazar Zeissig, conosciuto come “Schenau”, e nel 1741, all’età di soli 13 anni, Mengs fu accolto come allievo alla Scuola di Pittura di Dresda, dove ebbe l’opportunità di studiare i grandi maestri del Rinascimento italiano attraverso le opere della Galleria degli Uffizi di Firenze. Questo periodo di studio ebbe un’influenza significativa sullo sviluppo del suo stile artistico.
Ma completò la sua formazione a Roma durante ripetuti Grand Tour. A Roma fu profondamente influenzato dalle opere degli artisti classici e rinascimentali, studiando le opere di Raffaello, Michelangelo e Leonardo da Vinci. La sua abilità nel disegno e nell’imitare lo stile classico gli valse rapidamente l’ammirazione e il rispetto dei suoi contemporanei.
MENGS A ROMA
Come è noto, all’epoca signorotti benestanti, giovani di buona famiglia e artisti in formazione – che potevano disporre delle risorse economiche adeguate – rispettavano la tradizione del Gran Tour
Anton Raphael Mengs non fece eccezione, in questo, e si recò più volte a Roma, dove entrò in contatto con importanti figure culturali e aristocratiche dell’epoca, che divennero suoi mecenati. Nel corso degli anni, ricevette numerose commissioni da parte di nobili e chiese per dipinti sacri e ritratti.
Fu qui, sotto l’ala dell’illustre maestro romano Marco Benefial (per sapere di più su Marco Benefial clicca qui), celebre pittore particolarmente attivo nella prima metà del 1700, che Mengs ebbe modo di entrare in contatto con i dipinti antichi ed i capolavori di artisti del passato del calibro di Raffaello (nel primo soggiorno in compagnia del padre - (1741-1744) - a soli tredici anni studiava le statue del Belvedere e le Stanze di Raffaello, del quale eseguì alcune opere in miniatura per l’elettore di Sassonia), di Tiziano e del Correggio, fra le sue più grandi fonti di ispirazione, distanziandosi dai movimenti artistici del Barocco e del Rococò, per abbracciare invece la tradizione classicista.
“Autoritratto in mantello rosso”
Selbstbildnis im roten Mantel
Self-portrait in a red mantle
Anton Raphael Mengs
1744-1745 circa
Pastello su carta
55 cm x 42 cm

“Rosalba Carriera”
Autoritratto a pastello (1745)
Tornato a Dresda, nonostante la giovanissima età, nel 1749 (a 21 anni) Anton Raphael Mengs fu nominato primo pittore di Federico Augusto, elettore di Sassonia, sebbene continuasse a trascorrere gran parte del suo tempo a Roma. Mengs veniva nominato pittore di corte; in questi anni, i suoi magistrali ritratti a pastello possono essere avvicinati agli esiti migliori di Rosalba Carriera.
Il 1746 lo vedeva nuovamente in tour a Venezia, Parma e Bologna, per poi tornare a Roma, dove sarebbe rimasto tre anni. Nel 1752, Mengs si stabiliva nella Città Eterna, malgrado il difficile ambiente, come scriverà più tardi:
“Non vidi altro che invidia, le scuole divise in sètte e Roma ridotta in un labirinto, in cui quasi necessariamente dovevo perdermi”
A Roma, tuttavia, sposò Margarita Guazzi, che aveva posato per lui come modella nel 1748.
Presto entra nelle stime del cardinale Alessandro Albani, che lo segnala al duca di Northumberland per lavorare alla sua "galleria" di copie: fu allora, nel 1749, che Mengs accettò la commissione proprio dal Duca di Northumberland per realizzare una copia, a olio su tela, dell'affresco di Raffaello, “La scuola di Atene”, per la sua casa di Londra. Eseguito tra il 1752 e il 1755, il dipinto di Mengs è a grandezza naturale, ma egli adattò la composizione a un formato rettangolare e aggiunse altre figure.
Cardinale Alessandro Albani
Si convertì al cattolicesimo e nel 1754 (a 26 anni) divenne direttore della scuola di pittura vaticana.
Sono questi gli anni più felici e fecondi della sua vita di artista. Presto diventa famoso e ambito, rivaleggiando con il più anziano Pompeo Batoni (1708-1787), con il quale Mengs aveva una nota rivalità.
Fu anche amico di Giacomo Casanova, il quale fornisce resoconti della sua personalità e reputazione contemporanea attraverso aneddoti nella sua “Histoire de ma vie”. Tra i suoi allievi in Italia c'erano Anton von Maron (anche Antonio Maron - Vienna, 1731- Napoli, 1761), mentre in Spagna seguiva Agustín Esteve, Francisco Bayeu e Mariano Salvador Maella
Nel 1755, conosce Joachim Winckelmann, con il quale strinse un rapporto di profonda amicizia e stima, ed il cardinale Alessandro Albani, noto mecenate ed appassionato di belle arti, nonché nipote di Giovanni Francesco Albani, passato alla storia come Papa Clemente XI.
Mengs, con Winckelmann, allora bibliotecario di Albani, condivide l'elaborazione teorica del Neoclassicismo e offre il suo occhio esperto allo storico dell'arte per lo studio di marmi e statue. Infatti, il Mengs pittore guidava Winckelmann lo storico alla conoscenza delle tecniche degli antichi maestri e più tardi, omaggiava la loro amicizia con l'affresco del Parnaso (1760-'61), dipinto sulla volta della galleria di Villa Albani e destinato a diventare il manifesto del Neoclassicismo.
Johann Joachim Winckelmann
Pompeo Batoni
"Parnasus (Parnaso)"
Anton Raphael Mengs
1750
Olio su Tavola
55cmx101cm
Nel 1757, Mengs dipinse un superbo affresco sulla cupola della chiesa di Sant'Eusebio a Roma, “Il santo in gloria”, mentre nel 1761, come detto, il suo affresco Parnaso a Villa Albani gli valse la reputazione di maestro pittore, avendo quest’opera vasta eco e risonanza
In due occasioni accettò l'invito di Carlo III di Spagna ad andare a Madrid, la prima nel 1761, dopo diversi soggiorni a Napoli. Per il sovrano spagnolo Mengs aveva già eseguito “Ritratto di Ferdinando IV bambino” (1759). Negli affreschi del Palazzo Reale di Madrid (Aurora; Apoteosi di Ercole, 1762-70), finiti durante il secondo soggiorno spagnolo (1774), in un clima teso fra principi neoclassici e obblighi di corte, Mengs riesce ad oscurare l'operato dell'anziano Giovan Battista Tiepolo.
Ha l’arte una cosa molto importante, in cui supera di gran lunga la natura, e questa è la bellezza.
"Pensieri sulla bellezza e sul gusto nella pittura"
Anton Raphael Mengs, 1762
Come direttore della Real Accademia di San Fernando di Madrid, l'artista svolge un ruolo importante anche nella formazione di Goya e della generazione più giovane dei pittori spagnoli.
Nel 1771 era di nuovo in Roma e veniva eletto principe dell'Accademia di San Luca
Nel 1772 dipinse la Sala dei papiri nella Biblioteca Vaticana;
Nel 1773 andò nuovamente a Madrid. Oltre ai numerosi dipinti realizzati in questa città, Mengs eseguì l’Ascensione e San Giuseppe a Dresda, Perseo e Andromeda a San Pietroburgo, mentre Un Noli me tangere gli fu commissionato come pala d'altare dall'All Souls College di Oxford.
Un'altra pala d'altare fu installata nel Magdalen College di Oxford
Durante gli ultimi anni della sua carriera, Mengs si concentrò sempre più sull’insegnamento e sulla teoria artistica, contribuendo significativamente al dibattito intellettuale sull’arte del suo tempo.
Nel 1777, la pregiudicata salute lo indusse a ritornare a Roma dove, Il 29 giugno 1779, dopo una malattia, moriva, e veniva sepolto nella chiesa dei Santi Michele e Magno, in un sepolcro realizzato da Vincenzo Pacetti.
La sua dipartita avvenne in una situazione di povertà, nonostante i fasti raggiunti. Lasciava venti figli, sette dei quali furono pensionati dal re di Spagna.
Il pittore dei Principi, come era detto dai suoi contemporanei, il più pagato e conteso in Italia e nelle corti europee di fine Settecento, fu presto dimenticato dopo la prematura morte e l'avvicendarsi di impeti ribelli romantici avversi al suo rigore classico.
La natura nelle sue produzioni è soggetta ad una quantità di accidenti … L’arte pittorica può scegliere da tutto lo spettacolo della natura il più bello, raccogliendo e mettendo insieme le materie di diversi luoghi e la bellezza di più persone"
"Pensieri sulla bellezza e sul gusto nella pittura"
Anton Raphael Mengs, 1762
Roma, Chiesa dei Santi Michele e Magno
Sepolcro di
Anton Raphael Mengs
realizzato da Vincenzo Pacetti
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