Premessa: Come vediamo noi la faccenda
Il pastello è il primo, e ancora oggi insuperato ultimo, metodo, mezzo e soluzione per tenere il pigmento in punta di dita… gestendo la “polvere”. Il suo concetto è lo stesso di millenni fa, e per quanto tecnologia e inventiva lavorino, è sempre quanto di più vicino c’è allo sporcarsi le dita e tracciare con esse
Operare di pastello significa ragionare come i bambini, per certi versi. Puri e scevri da qualsiasi ardimentosa scorciatoia o soluzione alternativa. Chi lavora a pastello è onesto con se stesso e con la propria arte, perché il pastello non mente.
Il pastello rivela quanto si è artisti, quanto si deve lavorare per diventarlo, quanto si deve per forza crescere o prendere atto dei propri limiti. Nessuna altra tecnica, salvo la grafite, è così impietosa nel dare giudizi sul proprio valore artistico.
Ma nessuna altra tecnica è così vera e affascinante. Non che le altre valgano meno, per carità del cielo. Ma fatto sta e fatto è che con un pennello e l’olio, se non sei capace, qualche magagna la copri
Con il pastello no. Il pastello si rifiuta. Non diventa complice dei misfatti. E mette impietosamente in piazza la verità.
Ecco perché il pastello non è proprio per tutti, necessita di cure e di studio. Ma quando scoppia l’amore, è totalitario, coinvolgente, totalmente assorbente e rigenerante. Chi ama il pastello riesce, spesso, ad amare solo lui. E’ un amore unico, che esclude il mondo, e che è intimo come quasi nessun’altra tecnica arriva ad essere
Spesso i pastellisti non esercitano altre tecniche. Possono avventurarsi nei confini di altri medium, sempre a base secca, o creare commistioni (sdegnate e aborrite dai puristi, ma se ragioniamo in termini di materiali puri vediamo come spesso sono diatribe create ad hoc, per difendere i propri interessi e basta, e che nulla hanno a che vedere con l’Arte)
E il pastello ricambia questo amore centuplicandolo, e rilasciando lavori meravigliosi, non ottenibili, in quella guisa e con quel calore, in nessun altro modo.
LE DIVERSE SCUOLE DI PENSIERO: CHE GUAIO!
Ora, parliamoci chiaro: ogni pastellista vede le cose a modo suo, e vi sono scuole di pensiero, e purtroppo anche didattiche, che vanno in tutte le direzioni, a 360° gradi. Questo è un dato di fatto, le cose non cambiano, né cambieranno mai. Orientarsi in questa selva di verità e dogmi contradditori e alienanti non è per niente semplice. Perfino sulle piccole cose quotidiane si formano dibattiti e, spesso, scontri.
I pastellisti sono artisti “puri”, o perlomeno molti di loro lo sono, e vivono la loro arte visceralmente.
Mal soffrono i “furbetti del quartierino”, quelli del “coloriamo insieme”, ma ci sono anche loro, esistono, sono un fenomeno esteso, che trova ancora oggi accoglimento, anche se come tutti i fenomeni passeggeri – e in questo caso anche con limiti evidentissimi – stanno perdendo grip e accoglimento. Il tempo, che è galantuomo, svela poi i trucchetti
Ma comunque sono persone e sono pastellisti, e la loro idea va rispettata esattamente come quella che vige al di qua del fiume. Ognuno dice la sua verità, e noi non siamo qui per sconfessarle una ad una. Anzi, all’opposto: vogliamo aggiungere a questo caos anche la nostra visione
NOI SIAMO QUI PER CREARE UNA ALTERNATIVA
C’è CHI RACCOGLIERA’ I NOSTRI PENSIERI, CHI INVECE NON LI DEGNERA’ DI UNO SGUARDO. E’ NORMALISSIMO CHE SIA COSI’.
Quindi, sia chiaro che non ci aspettiamo che la nostra filosofia di pensiero vada bene a tutti: noi siamo stati spesso osteggiati per le nostre elucubrazioni sul “pastello”, ma stessa sorte è toccata a coloro che contestavano, contestati a loro volta.
Insomma, non c’è mai pace sotto agli ulivi
I pastellisti sono dei nomadi dei social, difficilmente riescono a vivere in pace tra loro e nei luoghi a loro dedicati. Troppe differenze, troppe teste. Ma questo accade in parte. Ci sono altresì luoghi ameni, piacevoli, dove non si guerreggia, e dove invece si vive in armonia e ci si scambiano opinioni e pareri
Ecco, noi non vogliamo nessuna guerra. Non vogliamo offendere l’amor proprio di nessuno. Siamo un po' dei solitari, come i pastellisti spesso sono, e quindi diciamo la nostra… in casa nostra
Non abbiamo la presunzione di essere coloro che posseggono la verità assoluta, e proprio per non contrastare con chi la pensa diversamente da noi ci siamo creati i nostri luoghi, dove vivere pacificamente e serenamente l’esperienza del pastello e dei pastellisti. E’ una casa per loro, per noi, e come tale va rispettata
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