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Parte 2. Tipi di disegno

Cosa si intende per disegno

Abbiamo detto che il disegno segue e rappresenta i tempi nei quali vive. Deve parlare il linguaggio del tempo, e quindi deve giocoforza vivere nel momento presente. Ma in realtà ha una dimensione più complessa: possiede radici lontane, profonde e radicate, mentre lo sguardo è giovane e attento rivolto al futuro.

Questo è un concetto basilare indispensabile per comprendere il disegno e le sue funzioni e utilità storiche. Se non si parte da qui, è difficile compenetrare appieno l’importanza del disegno in qualsiasi opera visiva.

Questa continua evoluzione, che tende sempre al futuro (ma che abbiamo detto al contempo guarda al passato, e che strada facendo ingloba le tendenze del momento), comporta variazioni nei modi ma anche negli strumenti adottati per disegnare.

Si rende necessario trovare nuove forme espressive, raggiungere nuovi traguardi grafici ed espressivi. E per raggiungere tali risultati, le tecniche artistiche si sono venute spesso incontro, fondendosi, creando nuovi matrimoni di rara funzionalità.

Siamo d’accordo? Non sempre.

Se è vero che esiste tutto un mondo sotto la dicitura “tecniche miste”, è altrettanto vero che questo universo di commistioni e strani sposalizi, che ha insite potenzialità espressive enormi, viene sempre più spesso impiegato come scorciatoia al fine di non studiare i singoli elementi, le singole tecniche, e di risparmiare tempo.

Ciò ha portato ad una unificazione di talune strade artistiche, poco accettate dai puristi. Eppure, anche se in casi minori, usate in modo opportuno hanno comunque saputo creare qualcosa di buono.

Sia chiaro: ciò dipende sempre e soltanto dalla conoscenza delle singole tecniche e strumenti, e dalla formazione artistica personale, non dal semplice accumunare metodologie diverse.

Le possibilità di tracciare segni dipendono da tre modalità:

Tramite tracciamento di materiale secco e polveroso (es. grafite, carboncino) SULLA superficie del supporto

Accademia Artistica cosa significa disegnare tipi di disegno carboncino

Il carboncino è in assoluto il più antico strumento di disegno, nonché spesso il più economico e anche versatile. Prearato in più modi, è spesso usato per tracciare le linee guida principali, e in funzione della sua natura (solo polvere e niente altro, che si deposita sulla superficie del supporto) è un medium temporaneo, e che in caso di lavori specifici va fissato, rimanendo comunque molto instabile.

Tramite liquidi colorati IN TOTO o IN PARTE ASSORBITI dal supporto (es. acquerelli, vernici, etc)

Accademia Artistica cosa significa disegnare tipi di disegno inchiostro

Tutti i pigmenti coloranti disciolti in un liquido possono servire a disegnare. Ma l’unico materiale liquido che ha una tecnica propria, tutta sua, è proprio l’inchiostro. Versatile, potente, diretto, assai economico, è impiegato su larghissima scala.

Tramite tracciamento di segni incisi sulla superficie del soggetto (bulini, stili in materiale duro, asportazione di materiale, etc.)

Accademia Artistica cosa significa disegnare tipi di disegno incisione

Incidere è da molti secoli un’altra forma diretta di disegno. In questo caso, sebbene esistano più procedure si è inciso il disegno su una lastra, poi passata con l’inchiostro (o con acido dipende dalle metodologie) e si è provveduto a stampare poi su carta. Questo permetteva di avere numerose copie di un’unica opera, e anche di apportare variazioni tonali tra una stampa e l’altra

Accademia Artistica cosa significa disegnare tipi di disegno incisione rame

Questo è un metodo che deriva da quello di cui sopra. La decorazione di manufatti in metallo morbido tramite punzonatura, bulinatura e incisone è un’arte antica, che ha origine nel lontano e antico Oriente, ma che ha mantenuto il suo fascino intatto attraverso i secoli. Tutte queste metodologie richiedono grande precisone, e profonda conoscenza di arti e mestieri. Infatti, in questi casi non si può sbagliare.

Sembrerà banale evidenziare questi concetti, ma propri da questi ultimi dipendono le varie tecniche di disegno e tutta una pletora di ausiliari, medium fissativi, supporti inventati e progettati per ogni occasione. Spesso si sa cos’è un fissativo, ma non quando va usato. Oppure, per inesperienza, si lavora utilizzando più tecniche (sempre le famose “tecniche miste”) ma senza valutare che i materiali hanno diverse tempistiche di asciugatura (alcuni addirittura non asciugano praticamente mai), che taluni asciugando sviluppano calore, e che nel tempo si può addirittura arrivare al distacco tra i vari strati di materiali diversi usati.

È importante comprendere bene questi concetti. Spesso si dimentica COME avviene il processo del disegno, e questo impedisce di ricercare, osare, sperimentare e cercare nuove soluzioni espressive. Che invece, essendo il disegno l’espressione più vera del proprio essere, sono di importanza fondamentale.

Tipi di disegno

Il disegno non è nato come Arte, nel senso di espressione voluta, senziente, progettata e pensata, razionalmente organizzata. Ma è nato per l’esigenza di trasmettere un messaggio TRASVERSALMENTE, cioè in modo che fosse possibile comprendere un concetto senza l’uso della parola (nata dopo, ma tutt’oggi è ancora così, e sempre lo sarà). Successivamente, è stato “piegato” all’estro artistico (era la sua ovvia evoluzione: disegnare un bisonte per far capire cosa si sta ciacciando, e disegnarlo per raccontare la caccia, era un processo inesorabile e naturale).

Perché accade questo? Perché il disegno ha accesso a informazioni universalmente riconosciute, visive, delle quali tutti, almeno a livello basico, dispongono. Per la parola, invece, abbiamo bisogno di una quantità di informazioni aggiuntive che devono essere utilizzate in modo coerente e idoneo, al fine di ottenere la piena funzionalità.

Nel disegno, invece, basta possedere mnemonicamente alcune figure basiche COMUNI per poter immediatamente comunicare e comprendersi. Non ci pensiamo mai, ma gli oggetti sono presenti nella nostra vita in numero minore rispetto alle parole. E sono trasversali, cioè spesso simili se non uguali in ogni paese e cultura. Quindi, rappresentandone uno, possiamo creare un contatto all’istante.

Se ad esempio vogliamo trasmettere il concetto di un aereo, possiamo disegnarlo anche in forma elementare. Se il nostro referente ha visto un aereo in vita sua, capirà immediatamente a cosa ci stiamo riferendo. Ma se anche non lo avesse visto, e vi fosse l’esigenza di trasmettere il concetto del volo, potremmo rifarci disegnando un uccello…e il messaggio arriverebbe.

Ovviamente è un esempio forzato, ma la dice lunga sul perché l’arte del disegnare sia nata insieme alle prime esperienze di gruppo dell’uomo, lo abbia accompagnato durante tutta la sua evoluzione, e ancora oggi, nell’era delle immagini, assuma una importanza e un ruolo fondamentali.

Adesso è forse più facile comprendere come mai il disegno sia così frequentemente impiegato, nell'illustrazione commerciale come nell’illustrazione letteraria, nell’animazione e nei racconti o fumetti, in architettura, in ingegneria, nel disegno tecnico, in arredamento e decorazione, sui dolci, sui vestiti… è praticamente ovunque. Spesso camuffato da stampe e colori, ma è presente sempre.

Allora partiamo dall’inizio, e dividiamo il disegno in due macrocategorie, dalle quali, come le radici di un albero, si dipana tutto il percorso del disegno modernamente inteso. Le due tipologie di disegno, alle quali tutto fa capo, e sono le seguenti.

DISEGNO A MANO LIBERA O ARTISTICO, che prevede il tracciamento e la marcatura di linee e aree di tono sui vari supporti, rappresentando il mondo visivo, reale e tridimensionale (oppure una sua libera interpretazione di fantasia) su una superficie piana.

Il disegno cerca, in questa fase, di restituire “immaginariamente”, tramite effetto grafico, una visione tridimensionale, volumetrica e prospettica di un soggetto reale o immaginario. Avendo una genesi creativa, rilascia messaggi, sensazioni, emozioni, istinti, spesso non visibili o tangibili, ma riconoscibili dal ricevete (settatore visivo o lettore che sia) e di conseguenza immediatamente personalizzabili. Si ha quindi una trasmissione di input che poi, riconosciuti, vengono inglobati nell’esperienza personale dello spettatore.

In contemporanea, aggiungendo linee disegnate rappresentanti movimento cinetico, onomatopee, lettering e applicazioni similari si trasmettono in maniera riconoscibile elementi integrativi fondamentali come dolore, energia, espressioni, sentimenti.

L’importante è saper dosare tali elementi, senza che un componente predomini esageratamente su altri coesistenti in quel momento nel lavoro.

Il disegno a mano libera è spesso esplorativo e conoscitivo, avendo come obiettivo l'osservazione dei soggetti e delle situazioni, il ragionamento preventivo sull’impostazione del lavoro e il prevedere eventuali problematiche artistiche e pittoriche. Il disegno, in quest’ottica, svolge un lavoro preventivo impressionante. Non a caso i lavori eseguiti in questo ambito vengono spesso chiamati “studi”.

In questa tipologia di disegno, il tratto espressivo possiede una libertà esecutiva straordinaria.

Accademia Artistica cosa significa disegnare tipi di disegno picasso

Picasso, nel suo tratto inconfondibile, non disegnava nella maniera standard, particolareggiando, ma “definiva” un’idea, un concetto. La matita, molto grassa, quasi si muove da sola, e la mano serve solo per tenerla e guidarla. Non si ricerca precisone p esattezza, ma solo l’espressione artistica. Da notare come il tratto sia praticamente, in ogni suo segno, quasi ininterrotto. Proprio perché si segue l’idea, il ragionamento, e non la mera esecuzione tecnica.

Accademia Artistica cosa significa disegnare tipi di disegno leonardo

Al contrario Leonardo, che invece era uno studioso e voleva compenetrare i soggetti, comprenderli, sviscerarli, faceva un disegno particolareggiato, sì, ma molto dinamico, mai del tutto statico, che approfondiva espressioni e caratteristiche peculiari. Compatibilmente con i mezzi disponibili allora, effettuava un leggero ma intenso chiaroscuro che però non aveva accezione artistica, ma, appunto, di studio e volumetria.

DISEGNO TECNICO, svolto non come semplice creazione artistica, ma con la precisa finalità di specificare e trasmettere INFORMAZIONI (forma, dimensioni, materiale, posizionamento, etc., etc.) su un particolare soggetto, che gode anche della veste di vero e proprio progetto.

Questo tipo di raffigurazione adotta un preciso alfabeto, composto da linee, simboli, raffigurazioni di oggetti, dati e altri tipi di indicazioni, che, appunto, sono preposte al trasferimento presso atri utenti di informazioni precise.

Basta pensare all’architetto o a geometra che effettuano dei disegni tecnici, con spessori, quote, indicazioni e misure che poi vengono interpretate dai direttori di cantiere, carpentieri, manovali, e via discorrendo.

Ma come disegno tecnico, anche se sembra una visione poco realistica, possiamo indicare la scrittura musicale, che si rifà a simboli forieri di misure, durate e altezze, interpretabili ovunque nel mondo. E perfino il nostro nome, scritto con precisi caratteri, è riconoscibile al di là della lingua laddove quei caratteri sono adottati nella simbologia comune.

Così facendo si costruisce una trasmissione oggettiva e definita di indicazioni codificate, che vengono ricevute esattamente per ciò che sono e trasmettono, mettendo soggetti terzi perfettamente in grado di comprendere il lavoro, senza nessuna interpretazione opinabile (che danneggerebbe, ad esempio, un progetto).

Esiste poi tutto un mondo inerente alla digital art e alla computer graphic, per il cui approfondimento rimandiamo alle pagine dedicate

 

 

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